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comunità e distretti

Finalmente anche a Carrara!

10.03.2019

Il vescovo De Lazzari visita per la prima volta la comunità di Carrara, dov’era atteso con brama.
 
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Dopo un attesa che per alcuni sembrava non finire più, anche la comunità di Carrara conosce finalmente il nuovo vescovo Ivan De Lazzari. Molte erano le domande che aleggiavano nell’aria da quel servizio divino in trasmissione del 20 gennaio, giorno in cui il vescovo è stato ordinato dall’apostolo di distretto Giorgio Zbinden: molti volevano conoscere il vescovo.

Per questa visita speciale, la comunità ha accolto il vescovo intonando l’inno 563 “O Signore, Salvatore”. Un inno, un invito a deporre preoccupazioni e incomprensioni che caratterizzano la vita degli uomini di oggi per seguire la via che conduce a Gesù, una premessa alla parola che il vescovo aveva riservato per quel servizio divino particolare.

La parola è stata tratta dalla lettera dell’apostolo Paolo ai Romani 8, 39: “né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.”

Il vescovo, visibilmente emozionato dall’inno intonato da giovani e bambini, ha iniziato il servizio divino spiegando come spesso gli impegni di vita possano contrastare con gli impegni di fede, e ha invitato ogni credente a mantenere coerenza. 

La nostra ricchezza
Il vescovo ha invitato tutti a percepire l’amore di Dio riconoscendo l’amore di Cristo attraverso l’insegnamento degli apostoli di oggi. È una ricchezza, è la nostra ricchezza. E per tale motivo va conservata e protetta con la promessa di rimanere fedeli a Cristo, attraverso il nostro modo di vivere, di comportarci, di esprimerci dinnanzi al prossimo. In alcune circostanze, quando alcuni elementi vengono a mancare nella propria vita, quali la salute o il lavoro, si può avere la sensazione di aver toccato il fondo. Troviamo la forza nella fede riuscendo a rialzare il capo anche in situazioni difficili. Rialziamoci ammettendo che viviamo nella carne debole. E andiamo incontro al Padre Celeste per accogliere tutto l’amore che Egli ha per ognuno di noi.

I contributi all’altare
Il sacerdote Balbi ha potuto in seguito esprimere i pensieri scaturiti dal suo cuore. Ha ricordato che Dio è Alpha ed Omega, il principio e la fine. E anche noi, quali figli di Dio, conosciamo il nostro inizio nella fede e la meta a cui miriamo. Nel mezzo, però, ci sta la nostra vita. Impegniamoci, affinché quando Gesù ritornerà, egli possa vedere che ci siamo adoperati nella fede.

L’evangelista Bedini, conducente della comunità di Carrara, chiamato all’altare, ha iniziato il suo servire esprimendo a nome di tutta la comunità la gratitudine nei confronti del vescovo. Poi, riferendosi alla parola biblica del servizio divino, l’evangelista ha spiegato come Gesù interviene nella nostra vita nelle situazioni particolari. E ha portato l’esempio di un istruttore di scuola guida che possiede i doppi comandi. In ogni momento critico, egli può intervenire riportando la situazione sotto controllo. Così avviene con Gesù: Egli ci assiste sempre. E se, anche noi, come Davide (1 Samuele 17, 45), andiamo nel nome del Signore, nessun ostacolo può fermarci.

Il servizio divino si è concluso quindi con il festeggiamento della Santa Cena. E, prima di lasciare la chiesa, coro e comunità hanno potuto cantare un inno di gioia “Noi vogliam cantar”, versione italiana dell’inno conclusivo della giornata mondiale della gioventù 2014 a Monaco di Baviera (Singt ein Lied von Gott). Infine, la comunità ha potuto approfittare della presenza del vescovo in un momento di comunione fuori dai locali della chiesa davanti ad un ricco buffet preparato per l’occasione speciale.